Vigneti

DOVE TUTTO È ARMONIA

Una terra luminosa, quasi accecante a guardarla, dove la pietra bianca che affiora in superficie tra un filare e l’altro fa da specchio ai raggi del sole.

Masseria Altemura sorge nel cuore della penisola salentina, equidistante dai Mari che bagnano la Puglia, lo Ionio e l’Adriatico, e beneficia delle correnti ventose dell’uno, più aperto verso il Mediterraneo, e della salinità dell’altro. Nei periodi più assolati, la pietra bianca fa da specchio ai raggi del sole che contribuiscono alla maturazione delle uve, perché in questo territorio tutto è armonia.

La tenuta è compresa nel territorio di produzione della DOC Primitivo di Manduria, un terroir tra i più vocati alla vitivinicoltura di qualità in Italia.

ETTARI TOTALI

270

Ettari di proprietà siano della medesima origine calcarea, ma di due distinte tipologie di suolo, una a scheletro prevalente e l’altro a tessitura franco-argillosa.

ETTARI VITATI

130

Paradigma dell’autenticità e della tradizione vitivinicola salentina: solo vitigni autoctoni per vini che devono raccontare e dar voce alla loro terra d’origine.

PRIMITIVO

Una gemma rimasta a lungo nell’ombra che sta riscuotendo successi in tutto il mondo.

Il Primitivo, oggi rinomato ed emblematico vitigno pugliese, ha avuto origine alla fine del Settecento e attualmente, da gemma rimasta a lungo nell’ombra, sta riscuotendo successi in Italia e a livello internazionale per tipicità e longevità, senza temere il confronto con i più blasonati rossi del Vecchio e del Nuovo Mondo.

LE NOSTRE ECCELLENZE

Oltre al Primitivo Emergenti e di sempre maggior interesse sono i vitigni a bacca bianca come la Falanghina, proposta sia come vino fermo che come spumante a metodo Charmat e il Fiano, che vanta le sue origini proprio in Puglia e in Campania, fin dai tempi di Federico II di Svevia e Carlo I d’Angiò e dove ebbe grande diffusione durante il Regno Delle Due Sicilie. Inoltre, non per ultimo, negli sconfinati 130 ettari di vigneto aziendale si coltivano anche le varietà autoctone Negroamaro e Aglianico.

CULTURA DEL VINO ED INNOVAZIONI

Con l’obiettivo di perseguire la strada della qualità totale, la famiglia Zonin ha avviato alcune sperimentazioni, al fine di praticare un’accurata selezione clonale e di valutare lo stato ottimale del rapporto che intercorre tra la pianta e il terreno.

Grazie anche alla collaborazione di noti accademici come il Prof. Attilio Scienza, sono state condotte fasi si analisi e mappature effettuate in loco prima dell’impianto dei vigneti che hanno evidenziato come i 300 ettari di proprietà siano della medesima origine calcarea, ma di due distinte tipologie di suolo, una a scheletro prevalente e l’altro a tessitura franco-argillosa. Attualmente è in atto una estesa ulteriore sperimentazione sulle varietà Moscato, Malvasia Nera e Susumaniello.